Pronto…c’è una certa Giuliana per te
Fu con questo film degli anni sessanta – il flirt tra due studenti alle prese con la maturità liceale, addio alla gioventù! – che m’innamorai di Mita Medici, come i ragazzini s’innamorano delle attrici che ammirano al cinema più vicino. In questo caso il Due Palme, la sala della Manifattura Tabacchi, a Cagliari.
Le altre mie passioni preadolescenziali furono l’affascinante Ilaria Occhini e la giovane Loretta Goggi, quando in tivù interpretò La freccia nera.
Mita Medici la vidi poi allo stadio Amsicora. Cantava Sora Menica…oggi è domenica…lasciace sta, un cavallo di battaglia di Gabriella Ferri. Nello stesso concerto ricordo Al Bano, che era né più né meno come oggi, gran voce proiettata sul pubblico. E sempre Mita Medici fu protagonista di un Plauto, alla Fiera, con gli istrionici Paolo Ferrari e Ernesto Calindri.
Teatro delle donne.
La Sardegna.
Di Signore del teatro la Sardegna non può lamentarsi. Lia Careddu ha davvero offerto grandi prove in innumerevoli ruoli di notevole difficoltà. Ma a me piace ricordare Il cappotto di Gogol, senza dubbio un pregevole assolo in cui l’attrice domina lo spazio scenico.
E poi Isella Orchis, Maria Grazia Sughi, Maria Grazia Bodio, Rosalba Ziccheddu , Cristina Maccioni, che con Baranta ha raccontato in un filmato di 45 minuti la lunga storia del Teatro Sardegna (si può vedere nella piattaforma Sardinia Media).
Tra le protagoniste della scena sarda Le lucide, Tiziana Troja e Michela Sale Musio, attrici di un teatro di contaminazione, dissacrante e divertente.
Marina Giordana, figlia d’arte, la ricordo in uno spettacolo molto ben riuscito, con tempi e ritmi sostenuti, Centocinquanta la gallina canta, la satira linguistica di Achille Campanile vista da Marco Parodi.
Quanti lavori ha diretto Marco Parodi, un grande regista che ci manca, ironia e temperamento, espressi nel suo ultimo libro! E quanti Marco Gagliardo, un altro talento che ci ha lasciato!
Ecco un classico travolgente di Achille Campanile, con Magda Mercatali, Eros Pagni e Camillo Milli, regia di Marco Parodi.
teatro delle donne.
Scena nazionale e iinternazionale.
Tra le attrici straniere nel mio personale teatro delle donne spiccano Romy Schneider e Vanessa Radgrave, oltre naturalmente a Marilyn Monroe. Tra quelle che ho intervistato ricordo il carisma di Paola Borboni, la personalità di Anna Proclemer, il carattere di Valentina Cortese. Tutte di scena tra l’Alfieri, il Massimo e l’incanto del teatro romano di Nora, dove La notte dei poeti del Cedac ha per colonna sonora la voce del mare.
Nel teatro delle donne un posto d’onore merita Valeria Moriconi, grande attrice, davvero protagonista, signora della scena che ha recitato – tra gli altri – con Eduardo De Filippo e Totò.
E non ha età il fascino di Lucia Bosè, che ci ha lasciato l’immagine di donna che muta con il tempo e con lo stato d’animo, come Nostra Dea di Bontempelli cambiava personalità con l’abito, come le femmine camaleontiche di Buñuel: dall’eleganza dei capelli scuri in gioventù alla stravaganza dei capelli blu nella maturità. E c’è la personalità di Marina Berti, che intervistai tanti anni fa: sarebbe bello se in tivù trasmettessero un grande film del ‘53, Febbre di vivere, dov’è diretta dal marito, Claudio Gora.
Teatro delle donne. Mariangela Melato.
E ora spazio a un’attrice immensa, Mariangela Melato, che ha frequentato il mare della Sardegna per uno dei suoi film più famosi, Travolti da un insolito destino… di Lina Wertmuller, ed ha dato il meglio di sé nel teatro, a cominciare dall’Orlando Furioso, diretto da Luca Ronconi.
Io credo che in questa rassegna avrebbe gradito essere annoverato anche un attore che è una primadonna. Lui oggi non c’è più, ma ci ha lasciato una tale scia di classe e professionalità che sembra sia ancora qui con noi, a divertirci con le sue mille voci, con i suoi sguardi dispettosi, con le sue parodie graffianti. Con il suo stupefacente teatro en travesti.
Teatro delle donne. Cultura, leggerezza, ironia.
A questo punto chi manca? Manca una grande donna, una protagonista del teatro e del cinema italiano, che ha attraversato e superato il Secolo breve con leggerezza e sapienza, con una cultura scenica fatta di pause e accenti d’una comicità allusiva, misurata, surreale. Davvero un’attrice atipica Franca Valeri, signora milanese che nel teatro delle donne costruisce straordinari personaggi dall’indolente spirito romanesco. Lei si trova bene a recitare e a scrivere. Infaticabile, invincibile, intelligente. Compirà cent’anni il 31 luglio.
Auguri, signora Valeri!